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26 novembre 2008
Solidarietà all’ambulatorio medico popolare sotto sfratto a Milano
Solidarietà all’ambulatorio medico popolare sotto sfrattoDa quasi 15 anni garantisce il diritto alla salute a migliaia di donne e uomini migrantiSiamo determinate a far vivere la consultoria autogestita per donne e a difendere l’esperienza dell’ambulatorio medico popolare. Invitiamo quindi tutte le donne a partecipare ai presidi contro la minaccia di sfratto che si terranno la sera di lunedì 24 novembre (...) Le compagne della Consultoria autogestita per donne, Maistat@zitt@ Il 4 novembre abbiamo voluto aprire la consultoria autogestita per donne nei locali dell’ambulatorio medico popolare sotto sfratto.
L’abbiamo voluta aprire proprio lì per diverse ragioni:
 per rilanciare quello spazio, riconoscendo l’importanza di un’esperienza autogestita e autofinanziata che da quasi 15 anni garantisce il diritto alla salute a migliaia di donne e uomini migranti, dimostrando coi fatti che dietro la negazione dei diritti sanitari per le/i migranti c’è una questione politica e non, invece, un problema di ’sicurezza’ come vorrebbero farci credere le istituzioni;
 perché già mesi fa avevamo scelto quello spazio come sede del comitato cittadino della campagna *Obiettiamo gli obiettori*;
 perché a fronte delle politiche sanitarie della Regione Sagrestia e del governatore ciellino Formigoni che da anni chiudono i consultori pubblici per spianare la strada ai profitti dei consultori privati accreditati – spesso cattolici e antiabortisti – noi vogliamo ribadire l’importanza dell’autodeterminazione delle donne in tutte le scelte di vita;
 perché ci teniamo molto a creare spazi di discussione e confronto con le giovani donne e con le migranti sulle nostre sessualità e sui nostri desideri al di fuori di moralismi religiosi e ingerenze maschili;
 perché crediamo che informazione, prevenzione e consapevolezza siano gli strumenti migliori per non delegare al potere medico tutto ciò che riguarda la nostra salute;
 perché per noi le pratiche femministe efficaci sono quelle che le donne costruiscono insieme e non quelle elemosinate al ministero delle pari opportunità che, tra l’altro, torna oggi a propinarci i valori dio-patria-famiglia – dove in nome di dio si nega l’autodeterminazione delle donne, in nome della patria si vuole sottomettere i nostri corpi alla ’riproduzione della razza’, in nome della famiglia si nega una realtà che le donne conoscono fin troppo bene sulla propria pelle: la famiglia massacra e uccide.
Data di pubblicazione: 24|11 |08