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Salute e Servizi: Articoli sulla prevenzione
COSA DEVI SAPERE SE LAVORI IN STRADA
Ci sono alcuni cambiamenti nella legge italiana che interessano le persone straniere, anche se cittadine di paesi appartenenti all'Unione Europea e, talvolta, le persone che si prostituiscono in strada. E' bene che tu conosca queste leggi e, per la tua tutela, i tuoi diritti e doveri in relazione a queste.
IL LAVORO IN STRADA
C’è un progetto di legge che non permetterà di prostituirsi in strada. Per il momento non è ancora una legge in vigore. Attualmente lavorare in strada non è vietato.
In tante città italiane i sindaci hanno emesso delle ordinanze che avvertono che:  prostituirsi con abbigliamento indecente, l’adescamento di clienti, fermarsi  in luoghi vicini a chiese, edifici pubblici e lungo strade abitate, è vietato. Chi si comporta così può prendere una multa da 80,00 a 500,00 euro. 
Se ti viene data una multa e tu pensi di aver rispettato le leggi, puoi fare richiesta che ti venga tolta la multa, con l’aiuto di un avvocato oppure personalmente, entro 60 giorni, al Giudice di Pace. A Trieste il giudice di pace si trova in via Coroneo, 13 e puoi chiamare allo 040 77921632. Ma anche telefonando al Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute 0434 551868.

I CONTROLLI DEI DOCUMENTI, IDENTIFICAZIONE E FERMO
Se le forze dell'ordine ti fermano per un controllo, potranno chiederti le generalità e i tuoi documenti.
Potranno fermarti agenti di  polizia di stato e carabinieri, ma anche militari appartenenti all'esercito o agenti di polizia municipale.
In particolare, in base alle nuove ordinanze dei sindaci in alcune città, la Polizia Municipale, hanno il compito di garantire la sicurezza e la pubblica incolumità. Possono inoltre accusarti di aver violato la regola descritta sopra, in relazione al tuo abbigliamento o al luogo in cui ti prostituisci, e darti una sanzione amministrativa. Queste sono alcune delle città dove i sindaci hanno emanato delle ordinanze: Genova, Montecatini, Roma, Salerno, Verona, Vicenza, Viareggio e altre città nelle regioni Abruzzo e Campania.
Se rifiuti di dichiarare le tue generalità o mostrare il documento di identità possono costringerti a seguirli nei loro uffici. Possono fare la stessa cosa se hanno sufficienti indizi per ritenere che le generalità che hai dato o i documenti che hai mostrato siano falsi.
Puoi essere trattenuta in questura, comando o caserma per essere identificata anche con rilievi fotosegnaletici (fotografie e impronte digitali) per un massimo di 24 ore. Trattenuta in Questura non significa essere arrestati. Se ti fermano e ti dicono che sei in arresto hai diritto a nominare un avvocato di fiducia.

I CONTROLLI RELATIVI ALLA TUA PRESENZA IN ITALIA
La legge prevede che, dopo i primi tre mesi dal tuo arrivo in Italia, tu possa rimanervi solo se ti iscrivi all'anagrafe del Comune in cui vivi. Per poterti iscrivere devi dimostrare di avere una casa ed un reddito sufficiente.
Se le forze dell'ordine ti fermano e tu non puoi dimostrare di essere in Italia da meno di tre mesi (per dimostrarlo puoi recarti, nei tre mesi dall'ingresso, ad un ufficio di polizia per dichiarare la tua presenza sul territorio italiano) si presume che tu sia arrivata da più tempo.
In questo caso puoi essere allontanata e dunque invitata a lasciare l'Italia entro un termine che non può essere inferiore a 30 giorni. Contro il decreto di allontanamento puoi fare ricorso al Tribunale entro 20 giorni.
Se, ricevuto il decreto di allontanamento, rispeti l'ordine e torni nel tuo paese entro la data prevista, hai l'obbligo di andare all'Ambasciata Italiana per  dimostrare il tuo rientro in patria.
Se le forze dell'ordine ti fermano una seconda volta e controllano che sei ancora sul territorio, possono darti una sanzione penale (multa).
Puoi inoltre essere allontanata per motivi di sicurezza e ordine pubblico.

CONSIGLI  PRATICI
 Ti consigliamo, nel caso in cui le forze dell'ordine ti chiedano le tue generalità, di dare sempre il tuo vero nome. Non soltanto perché le false generalità non evitano di accertare precedenti controlli – a causa delle foto segnalazioni – ma anche perché recentemente è stata modificata la legge e oggi è considerato un reato più grave, per cui puoi essere arrestata e la pena è più alta.
Se sei minorenne devi sapere che hai una maggior tutela. Dunque ti consigliamo di dire la verità sulla tua età.
Se hai necessità di recarti all'ospedale o fare dei controlli medici, ricordati che è tuo diritto ricevere le cure  indifferibili e urgenti  – tra cui le cure legate alla gravidanza o all'interruzione della gravidanza.
In alcune città la polizia municipale ti può dare la multa solo perché sei poco vestita.
Evita di lavorare nuda o poco vestita (gonne troppe corte, piccole magliette, reggiseno, mutande, collant, perizoma). 
Evita di fare troppo "casino"  in strada e di lasciare sporco per terra (avanzi di cibo, condom) sul posto di lavoro.